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Anno CX - N. 37 - 20 settembre 2018

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un’intervista con la primaria di geriatria anna casanova Le demenze tra Ulss e famiglia Una riflessione su ruoli e azioni possibili nel mese dedicato al declino cognitivo

Dai nostri paesi

In occasione del mese dedi- cato al declino cognitivo, l’Ulss Dolomiti torna sui primi sinto- mi della malattia «Tutti gli individui speri- mentano nel corso della loro vita delle dimenticanze o delle difficoltà nell’uso della paro- la. Esistono tuttavia delle ca- ratteristiche che, se presenti, possono essere considerate campanelli di allarme e devono indirizzare i soggetti al medico. Quando il disturbo intacca la qualità di vita diventa patolo- gia. I sintomi più importanti sono: una perdita di memoria tale da inficiare la quotidianità, il disorientamento, la perdita della capacità di giudizio, la difficoltà nell’esecuzione dei compiti sempre svolti, l’apatia e l’isolamento sociale», spiega la neurologa Roberta Padoan del Centro Decadimento Cognitivo e Demenze. «Con il passare degli anni le funzioni cerebrali sono destina- te a un lento declino per la pro- gressiva involuzione di tutte le strutture nervose deputate alle attività che regolano la nostra vita di relazione. La memoria e altre attività mentali progressivamente si riducono in efficienza, determi- nando frequenti dimenticanze, difficoltà nel ricordare nomi, impegni, fatica nell’espletamen- to delle normali attività della vita quotidiana. Quando il declino cognitivo è disproporzionato nei confron- ti dell’età anagrafica e proce- de con una progressione più rapida, si configurano quadri clinici francamente patologici, accomunati nell’ambito delle demenze, che sono causa di particolare disagio, sofferenza, e ricadute nella vita sociale e familiare e che riguardano la persona affetta e chi le sta in- torno. Tali patologie hanno regi- strato negli anni più recenti una particolare accelerazio- ne, anche come conseguenza del progressivo allungamento dell’aspettativa di vita. In occasione del mese dedica- to al declino cognitivo, appro- fondiamo le tematiche correlate al declino cognitivo con un fo- cus sul ruolo dello specialista geriatra con la dottoressa Anna Casanova, del Centro Decadi- mento Cognitivo e Demenze - direttore della Geriatria di Feltre. «L’invecchiamento della po- polazione è un dato ormai noto a tutti e riguarda non solo le società più avanzate, ma anche le società in via di sviluppo. L’indice di vecchiaia della provincia di Belluno e in parti- colare del Distretto di Feltre è tra i più alti del Veneto. La metodologia multi profes- sionale e multidisciplinare di lavoro, ora adottata anche dalle

altre specializzazioni, è nata in ambito geriatrico e risponde in maniera ottimale alle caratte- ristiche di una popolazione che presenta sempre più spesso pro- blematiche multiple, complesse, anche associate a realtà am-

che garantisce una risposta integrata ai pazienti da parte di specialisti neurologi, geriatri e dei servizi territoriali, tutto questo tramite la figura di un care manager che facilita l’ac- cesso degli utenti e dei familiari all’intera rete dei servizi, attra- verso il Progetto Assistenziale Individualizzato. «Fondamentale per questa patologia è la prevenzione. Al giorno d’oggi non esiste una cu- ra per il declino cognitivo ma ci sono studi scientifici che testi- moniano come la prevenzione possa essere fondamentale per rallentare l’invecchiamento cerebrale e mitigare il decorso di malattia. È fondamentale mantenere in attività il cervello tramite l’attività fisica regola- re, l’impegno sociale evitando l’isolamento, avere uno stile di vita sano tramite una corretta alimentazione, abolendo il fumo e riducendo l’introito di alcol, mantenere la mente allenata tramite attività ludiche come la lettura, le parole crociate e coltivando anche le proprie passioni» conclude la dottores- sa Padoan. bientali e sociali difficili. Proprio al geriatra spetta la presa in carico nelle fasi più avanzate della malattia nelle quali è necessaria un’attenta gestione farmacologica, la va- lutazione anche delle malattie coesistenti, la presa in carico anche dal punto di vista assi- stenziale con particolare atten- zione al vissuto dei familiari. Si parla quindi anche di «me- dicina narrativa» che si arric- chisce con l’apporto del vissuto del paziente e delle persone che ruotano intorno a esso», spiega la dottoressa Casanova. Nel Distretto di Feltre, all’in- terno del Centro Decadimento Cognitivo e Demenze, il ge- riatra, garantisce la presa in carico del paziente nella fase

avanzata di malattia, quan- do si associano alla perdita di memoria altri sintomi e/o complicanze, che necessitano di valutazione multidimensio- nale anche spesso gravata da problematiche etiche. È così stato creato un am- bulatorio dedicato, nell’ambito del quale vengono programmati anche i successivi controlli e le eventuali visite ravvicinate, segnalate, in caso di necessità, dal Distretto, dalla referente Ornella Scarton. Inoltre è stato voluto e im- postato l’accesso alle strutture residenziali per i pazienti af- fetti da demenza, in modo da favorirne la gestione unitaria e condivisa con i medici di me- dicina generale e il personale delle strutture residenziali al fine di consentire adeguato trattamento senza spostamenti o disagi per il paziente. Nel 2017 sono state effettua- te 126 visite all’interno delle strutture. «Questa esperienza basata sulla condivisione di professio- nalità, esperienza, disponibilità in diversi ambiti appare merite- vole di ulteriori sviluppi. Sembra importante consi- derare la futura possibilità di garantire accessi domiciliari, in casi selezionati e valutati colle- gialmente. Appare inoltre interessante anche l’ambito formativo, corre- lato alla creazione di competen- ze assistenziali per le persone che assistono i pazienti affetti da declino cognitivo. Stimolante anche l’ambito del volontariato che sembra assu- mere ruoli di primaria impor- tanza dal punto di vista di sup- porto sociale e prevenzione, in particolare nelle nostre realtà di montagna in cui l’isolamen- to sociale e la dispersione sono così frequenti. La costruzione di una società nella quale continui la trasmis- sione di esperienze e i ‘‘vecchi”, in particolare coloro che pre- sentano declino cognitivo non vengano percepiti come peso e possano essere gestiti in modo adeguato e dignitoso, si fonda su modalità di condivisione di cultura, esperienza, compe- tenze inserite in un tessuto consono e strutturato in modo includente e tutelante. Questa sfida ci coinvolge tut- ti e ci vede impegnati fattiva- mente per realizzarla» conclude la dottoressa Casanova. Per questo, durante la set- timana, nei giorni dal 17 al 21 settembre, verranno proposte iniziative nel distretto di Feltre che prevedono la mattina dalle 10 alle 12 nelle principali piaz- ze dei Comuni di Feltre nei gior- ni di mercato la presenza degli psicologi dei Centri di Servizio che parleranno con i cittadini di memoria. Nel pomeriggio delle stesse giornate dalle 15 alle 17 nell’a- trio del nuovo accesso dell’ospe- dale di Feltre saranno proposte molteplici attività per allenare il cervello.

BELLUNO Dibattito acceso sul Nevegal

La dottoressa Anna Casanova.

Padoan: Cogliere i campanelli d’allarme

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Feltre Via Panoramica in sicurezza

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ampezzo Anche lo ski roll e lo sci d’erba A pagina 19 cadore Passi in avanti per l’elicottero comelico 1° giorno di scuola con un ospite doc A pagina 22 agordino Un nuovo record per Malga Laste A pagina 23 A pagina 19

La demenza è una condizione che interessa dall’1% al 5% del- la popolazione oltre i 65 anni, con una prevalenza che raddop- pia ogni quattro anni giungen- do a una percentuale di circa il 30% all’età di 85 anni. La malattia di Alzheimer rappresenta la forma epidemio- logicamente più rilevante. La persona ammalata ne sop- porta le conseguenze, ma allo stesso modo i familiari e chi si occupa della quotidianità del paziente sono chiamati a for- nire l’assistenza e a predispor- re adeguatamente le risorse di cura necessarie e disponibili. Nel distretto di Feltre opera dal 2015 il Centro di Decadi- mento Cognitivo e Demenze La dott. Roberta Padoan.

Postit Ermanno Olmi e il valore delle parole

zoldo Un incidente a Pontesei

In una società sprecona di tutto e soprattutto di pa- role, il grande regista Ermanno Olmi, scomparso nello scorso maggio, in una lettera, raccoglie e sintetizza il suo pensiero sul valore della Parola. Scrive Olmi, agli amici della «Piccola Comunità» di Conegliano, fondata dal salesiano don Luigi Vian: «Basta una breve lettera, pochi pensieri per rivelarsi agli altri». «Poche sono le Parole che ancora non hanno perso il loro legame con la realtà, la sostanza della loro origine (tanto che la Parola è l’origine vera di ciò che s’è fatto Sostanza, Vita) ». Ci incontreremo sicuramente e ci scambieremo Parole: ne bastano poche per accostarsi al Mistero. A volte è persino più utile il Silenzio per «udire e vedere». Breve lezione per rinnovare rapporti umani sempre più «cattivi» e imbarbariti.

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alpago Tambre, 3 nuovi cacciatori A pagina 27

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