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Agordino 23

L’Amico del Popolo 20 SETTEMBRE 2018 - N. 37

agordo - Il 27 agosto i dati sulla popolazione del Comune sono migrati in Anpr L’anagrafe? Da locale a nazionale Soltanto 8 Comuni in provincia di Belluno sono già nell’Anagrafe nazionale

frassené Don Stefano 15 anni fa morì su quella spiaggia

Nuovo passo del Comune di Agordo verso la digitaliz- zazione dei processi ammi- nistrativi. Dopo l’emissione della carta d’identità elettroni- ca (Cie), arriva il subentro nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) che accorperà i dati delle oltre ottomila anagrafi dei Comuni italiani, fornen- do un riferimento unico per la pubblica amministrazio- ne, le società partecipate e i gestori di servizi pubblici. Sono soltanto otto i Comuni della provincia di Belluno già migrati in Anpr: Agordo, Belluno, Calalzo di Cadore, Chies d’Alpago, Cortina d’Ampezzo, Pieve di Cado- re, Valle di Cadore, Vigo di Cadore. «Le operazioni per il su- bentro nell’Anpr», spiega il sindaco Sisto Da Roit, «sono avvenute per Agordo il 27 agosto. Con soddisfa- zione comunichiamo come Agordo sia tra i primi 500 Comuni di tutta Italia (474° per la precisione), quarto in provincia di Belluno e primo in Agordino, che hanno com- pletato il subentro». Grazie a questa unica anagrafe nazionale sarà possibile ottenere certificati anagrafici in qualsiasi co- mune italiano già presente in Anpr e non più esclusi- vamente in quello di resi- denza; in futuro i cittadini potranno inoltre collegarsi direttamente on line ad Anpr per richiedere certi- ficati e informative. Alla banca dati di Anpr possono fare riferimento non solo i Comuni, ma l’intera pubbli- ca amministrazione e i ge- stori di pubblici servizi, nel rispetto assoluto della tutela

dei dati personali. «Il risultato», continua il sindaco, «rappresenta un passo importante e testimo- nia l’attenzione dell’ammi- nistrazione in materia, ma è solo l’ultimo sforzo, in ordine di tempo, in materia di sem- plificazione delle procedure amministrative al fine di favorire il miglior rapporto tra cittadini e l’ente pubbli- co. Ricordiamo infatti che, sempre con la stessa finali- tà, sono stati recentemente sostituiti i gestionali opera- tivi in dotazione agli uffici comunali». Malga Laste 1 a per il fresco

Tre comunità, Frassené-Voltago, Verona e Bojano, affratellate nella memoria di un eroico sacerdote. Nel 15° anniversario della «nascita al cielo» di don Stefa- no Gorzegno, sabato 8 settembre le genti di Veneto e Molise si sono ritrovate unite, non solo idealmente, nel paese ai piedi dell’Agnèr, per ricordare con ani- mo grato il servizio pastorale donato loro, in tempi diversi, dal giovane prete veronese, innamorato delle Dolomiti. Ma citando il Molise, vanno doverosamente ricorda- te anche le parrocchie di San Giuseppe artigiano di Campobasso e quella di Roccamandolfi guidata per sei anni da don Stefano prima di venire in Agordino. L’evento è stato promosso dall’Associazione «Amici di don Stefano Gorzegno», guidata da Michele Onga- relli, in collaborazione con i volontari del luogo, per commemorare il 15° anniversario della sua tragica morte (avvenuta il 30 luglio 2003 sulla spiaggia di Termoli per salvare un gruppo di bambini in procin- FRASSENé - Bepi De Marzi presenta il Gruppo Novecento.

AGORDO – Il palazzo comunale in piazzale Marconi.

sappade

il formaggio si fa così...

to di annegare), prima con una Messa nella splendida chiesa di san Nicolò, con- celebrata dal parroco don Fabiano Del Favero e dal frassenese don Christian Mosca, accompagnata dai canti (i Salmi di padre David Maria Turoldo mu- sicati dal maestro Bepi De Marzi) dell’ottimo «Grup- po Vocale Novecento» di S. Bonifacio (Verona) che, diretto da Maurizio Sac- quegna, ha poi eseguito un applauditissimo concerto di musiche religiose e po- polari del noto compositore

ROCCA - Malga Laste.

Ancora un importante riconoscimento per Malga Laste, pluripremiata per la qualità dei formaggi, ormai da anni sul podio delle varie manifestazioni. Questa volta «Malga Laste di Dorigo Ezio», in territorio di Rocca Pietore sulle pendi- ci del monte Megón, si è clas- sificata al primo posto alla 22 a Rassegna dei Formaggi del Grappa, 5° Concorso dei Formaggi della Montagna italiana, nella categoria Freschi. La Rassegna è or- ganizzata dall’Associazione regionale Produttori Latte del Veneto, con l’Organizza- zione nazionale assaggiatori formaggi. La gara si è svolta a Malga Campocroce, in pro- vincia di Treviso, il 5 agosto scorso. «In realtà è stata una sorpresa», commentano con soddisfazione e stupore da Malga Laste, «perché aveva- mo mandato il formaggio al concorso, ma visto il periodo di svolgimento non avevamo potuto essere fisicamente presenti». Se la montagna non va alla Rassegna – si potrebbe dire – è la Rasse- gna che recapita il premio alla montagna: «Già! Oggi, giovedì 13 settembre, ci è ar- rivata a casa la targa riser- vata al primo classificato!». «Allenati» ai premi? «Ma no, anzi, per noi ogni volta c’è grande soddisfazione di fronte a questi riconosci- menti, anche se molti pen- sano «beh, ormai ci siete abbonati». Il nostro è un la- voro fatto di amore, passione e sacrifici. E di tanti «nono- stante tutto»!», commentano i Dorigo. «E poi è bello, per sfatare il mito di chi dice che «a Laste non c’è niente»!». Anzi, c’è alta qualità.

SAPPADE - Simpatico e interessante pomeriggio all’insegna del gusto e della tradizione, la settimana scorsa alla Piccola Baita di Sappade (Falcade). Un incontro durante il quale si è svolta una presentazione e degustazione dei formaggi di mal- ga agordini, guidata da Mario Innocente, ed è stata fatta una dimostrazione della lavorazione del latte a partire dalla mungi- tura, operazione molto apprezzata in particolare dai bambini.

Don Stefano Gorzegno.

Bepi De Marzi, che ha a sua volta presentato e con- dotto la serata con significativi spunti di riflessione anche di stringente attualità. Quelle cante che don Stefano intonava accompagnando i suoi «ragazzi» per i monti in indimenticabili escursioni che diventavano per tutti scuola di vita e riflessione su se stessi e sul senso del mondo e dell’esistere. Palpabile la commozione percepita nei brevi inter- venti del sindaco Bruno Zanvit e dei membri della locale comunità ricordando il saluto con cui don Ste- fano, dopo cinque anni, si accomiatò da loro l’8 e 9 settembre 2001: «Arrivederci in Paradiso, sulla vetta della santa montagna. Grazie di tutto. Sani!». Ma altrettanto forte l’emozione della gente che gremiva la chiesa quando, al termine del concerto, ha unito la sua voce a quella del Coro per cantare il celebre «Signore delle cime» di De Marzi. «La Messa e il concerto sono stati un momento alto nel cammino della nostra comunità, andato ben oltre i suoi confini!», ha detto don Fabiano, ricordando il suo predecessore e Albino Luciani che l’11 agosto di 50 anni fa consacrò la nuova chiesa di Frassené. L’esempio, la solidarietà e la stupidità sono stati gli elementi, apparentemente contrastanti, che hanno coerentemente legato i commenti di Bepi De Marzi, richiamandosi alla vita e al sacrificio di don Stefano Gorzegno (medaglia d’oro al valore civile del presiden- te della Repubblica e Leone d’oro della Regione Vene- to), morto dopo aver salvato dal mare sette giovani vite: «come diversamente definire», ha detto, «chi ignora, sottovaluta o addirittura irride le tragiche morti di bambini inghiottiti dalle acque del “mare nostrum”?». «Con questa iniziativa», hanno sottolineato a loro volta i promotori, «abbiamo desiderato tenere viva la memoria di don Stefano Gorzegno, luminosa figura di prete e di uomo che non avrebbe mai voluto essere chiamato ‘eroe’ ma, semplicemente ‘don Stefano’».

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