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L’Amico del Popolo 20 SETTEMBRE 2018 - N. 37

un aiuto per le donne in difficolta’ Fermare la violenza contro le donne Protocolli territoriali per fare rete. Lanzarin, «strumento per responsabilizzare tutti»

costume e moda Il giallo, in tutte le sue sfumature fetto da mattina a sera, energe- tico in versione monocromatica, più deciso in abbinamento con altre nuances accese come l’a- rancio o il viola, presente anche nelle stame floreali o quadret- tate, dal sapore british molto di moda quest’inverno. Ma il giallo e le sue sfumature, sono stati protagonisti anche delle sfilate, della prossima prima- vera-estate, che si sono tenute in questi giorni a New York. Quindi, acquistare un capo di questo colore, può rivelarsi un piccolo investimento, che, con i diversi abbinamenti, potrete sfruttare in molte occasioni. In- fatti, oltre ai capospalla come morbidi e avvolgenti cappotti, si sono viste molte bluse in se- ta, ampie tute in raso stile pi- giama, e lunghi abiti smanicati che si potranno sfoggiare an- che con la bella stagione. Uno degli abbinamenti più amati, oltre al nero, è con il cammello, dei lunghi cappotti da portare rigorosamente appoggiati sul- le spalle, delle giacche in pel- le scamosciata o dei maglioni dalle fantasie geometriche. Per chi ama solo il tocco di questo gioioso colore, ci sono morbidi guantini in pelle, vistosi bi- joux, décolleté e borsette bon ton, che completano i look più classici. Le proposte per la sera sono preziose anche nelle nuan- ces come l’oro che spicca nei broccati, nelle passamanerie e nei motivi jacquard dei comple- ti firmati Mary Kaytrantzou, o nei lunghi abiti in seta, pizzo e motivi plissé di Bora Aksu. Giovanna Sitran www.theglampepper.com Un modello dalla collezione di Bottega Veneta. «Ci sono pittori che dipin- gono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelli- genza, trasformano una mac- chia gialla nel sole», questo so- steneva Pablo Picasso, chiaro il riferimento al giallo, colore «più prossimo alla luce» secon- do Ghoete. Zafferano, oro, limo- ne, banana, pastello, cadmio, paglierino, citrino, mais, sono solo alcune delle sfumature che vedremo nelle vetrine e per le strade il prossimo autunno- inverno. Da solo per total look d’effetto, o accompagnato all’in- tramontabile nero, il giallo, avrà il potere di accendere i nostri outfit, portando una ven- tata di allegria nelle lunghe e rigide giornate invernali. Per-

Un accordo-quadro per fare rete e aiutare tutti i sogget- ti a collaborare al meglio nel prevenire la violenza contro le donne e nel sostenere le vit- time, donne e minori. Questo il significato del protocollo re- gionale presentato oggi in Re- gione dall’assessore Manuela Lanzarin a sindaci, dirigenti delle Ulss, responsabili dei servizi territoriali, associa- zioni, volontari del Veneto. «Il Veneto ha una buona legge per prevenire la violenza di genere e un’ottima rete di strutture e di servizi pubblici e privati per proteggere le donne, con indici di copertura nettamente supe- riori alla media nazionale: c’è un centro antiviolenza ogni 120 mila donne e un punto di primo ascolto ogni 63 mila donne - ha premesso l’assessore Lanzarin. Il passo successivo è mettere in rete le esperienze esistenti ed estendere le buone prassi a tutto il territorio regionale, in maniera omogena. È questo il significato dello schema di pro- tocollo che ora affidiamo ai 21 ambiti territoriali dei Comitati dei sindaci: un documento che specifica chi fa che cosa, che dettaglia compiti e funzioni dei diversi soggetti coinvolti. Il fi- ne ultimo è aiutare ogni donna in difficoltà a sentirsi accolta e

protetta e accompagnarla con il miglior percorso possibile verso una condizione di serenità e di autonomia». La definizione del protocollo degli interventi è previsto dalla legge regionale 5/2013 in mate- ria di prevenzione e contrasto

alla violenza contro le donne. La legge disegna un ruolo at- tivo della Regione del Veneto, impegnandola a «consolidare ed estendere la rete territoriale istituzionale dei soggetti e dei servizi, favorendo la messa in comune di informazioni, buone

pratiche ed esperienze forma- tive attraverso la stipula di ac- cordi tra istituzioni, servizi e soggetti pubblici e privati senza finalità di lucro». La sottoscrizione dei pro- tocolli territoriali, di validità triennale, vincola alla collabo- razione reciproca Ulss, Pronto soccorso, consultori familiari, medici, gestori dei centri an- tiviolenza, prefetture, procu- re, tribunali, forze dell’ordine, avvocati, comuni, province e città metropolitana, uffici sco- lastici territoriali. Il protocol- lo, che sarà declinato in modo autonomo nei diversi territori, specifica per ciascun soggetto sottoscrittore ruoli, compiti, strategie di intervento, preve- de un soggetto coordinatore e specifica il riparto dei costi, con l’obiettivo di realizzare il massimo delle sinergie a livello territoriale per assicurare una efficace azione di prevenzione e contrasto alle varie tipologie di violenza contro le donne. «I risultati attesi per la regio- ne - ha specificato l’assessore - sono la mappatura aggiornata delle reti dei servizi a favore delle donne e dei minori vittime di violenza, la responsabilizza- zione di tutti i soggetti aderenti, procedure condivise di reperi- bilità h 24 e nell’invio dei casi tra i diversi servizi sia pubblici sia privati, modalità comuni di accoglienza e sostegno e di va- lutazione dei casi, accordi per la copertura dei costi dell’acco- glienza e dei percorsi protetti. Spetterà ora ai Comitati dei sindaci dei 21 distretti e ai ri- spettivi piani di zona inserire nella programmazione degli interventi e delle politiche so- ciali il Protocollo antiviolenza, declinando lo schema-base pre- disposto dalla Regione, secondo le specifiche esigenze e le risor- se del proprio territorio». «Con questo ulteriore tassello di responsabilizzazione territo- riale - ha concluso l’assessore - la Regione mette a sistema e potenzia la rete regionale degli interventi di prevenzio- ne e contrasto alla violenza di genere, che in Veneto conta 43 centri antiviolenza (tra centri di ascolti, case protette e rifugi di secondo livello), percorsi di presa in carico per i minori te- stimoni di violenza (circa 1700 i casi noti ai servizi), inserimen- to lavorativo, assegnazione di alloggi pubblici e sostegno al reddito per le donne accolte nella rete di protezione, inter- venti di sensibilizzazione e di educazione, in particolare nel- le scuole, formazione capillare per gli operatori dei 47 Pronto Soccorso del Veneto e dei servizi sociosanitari dell’urgenza, per- corsi e centri di recupero anche per gli uomini maltrattanti». «La Regione sostiene il gran- de lavoro dell’associazionismo, dei volontari e degli operatori dei servizi pubblici e privati con un finanziamento annuo di 500 mila euro - ha concluso l’asses- sore - che spero possa essere ulteriormente incrementato nel 2019. Siamo fiduciosi che anche il governo possa dimo- strare analoga sensibilità, ac- celerando l’erogazione dei fondi già ripartiti e rifinanziando il piano nazionale di prevenzio- ne e contrasto alla violenza di genere per dare continuità agli interventi antiviolenza attiva- ti in questi anni in difesa delle donne».

Autodifesa per i Sanitari Negli ultimi anni gli episodi di violenza contro gli opera- tori sanitari (aggressioni fisiche, comportamenti minac- ciosi o abusi verbali) ricorrono con frequenza, costituendo uno specifico rischio lavorativo, in particolare in alcuni ambiti lavorativi, quali i Servizi di emergenza - urgenza, le strutture psichiatriche / Ser. D. , i Servizi di continuità assistenziale. In base alla valutazione del rischio effettuata dal Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Medico Competente, in collaborazione con il Servizio di Psicologia Ospedaliera, tra le misure di prevenzione e controllo, oltre alle solu- zioni di tipo logistico-organizzativo o tecnologico, l’Ulss 1 Dolomiti ha avviato un efficace intervento formativo, di tipo teorico - pratico, per il personale di assistenza, con lo scopo di migliorare le competenze di comunicazione e di autodifesa in situazioni critiche. Il corso, dal titolo «Corso di difesa personale e strategie relazionali per la gestione dei conflitti per il personale sa- nitario” sarà organizzato in 3 edizioni di 30 partecipanti ciascuna, nei mesi di ottobre e novembre. Saranno coin- volti Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari delle UU. OO. CC. Pronto Soccorso e Psichiatria e alcuni me- dici di assistenza primaria e di continuità assistenziale.

La foto in alto rappresenta il municipio di Trichiana. Quali sono le 7 differenze nella foto in basso, create con il fotoritocco? La soluzione sarà pubblicata nel prossimo numero dell’Amico del Popo- lo nella pagina delle Rubriche.

Filetto di pesce spada agli agrumi Ingredienti 1 filetto di pesce spada 250 g • 1 arancia • 1 cedro • 1 lime • qb sale • qb pepe verde in grani • qb Olio evo • qb zucchero Preparazione Spremere metà degli agrumi. Al succo ottenuto aggiungere pepe verde, olio evo, e un cucchiaino di zucchero. Immergervi il filetto di pesce spada per 10/15 minuti, quindi to- glierlo, asciugarlo e cuocerlo per 60 secondi per lato su una padella rovente. Togleire quindi dal fuoco. Tagliare a fettine l’altra metà degli agrumi. Metterne una parte sul fondo di una teglia, adagiate sopra il filetto, e con le fettine ruimaste ricoprirlo. Infornare 12 minuti a 185/190 gradi, decorare con le foglie di cedro. Servire caldo.

La Ricetta www.ristorantestefano.com

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