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Testatina L’Amico del Popolo Cultura

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L’Amico del Popolo 20 SETTEMBRE 2018 - N. 37

Questa settimana in provincia... Venerdì 21 SETTEMBRE Agordo: «Teatro del cuore», corsi di teatro - lettura espressiva a cura di Roberto Faoro. Biblioteca civi- ca, ore 18.30 per bambini e ragazzi e ore 19.30 per adulti. Info e preiscrizioni 3473164423. Belluno: «Da dentro a fuori» riflessioni sui disturbi ali- mentari, luoghi comuni e bullismo. Centro Piero Rossi, ore 18.30. Belluno: presentazione del libro «Chi di spada ferisce» di Giorgio Serafini Prosperi. Presenta Michela Canova. Libreria «Le Due Zitelle», Piazza Piloni, 9, ore 18. Feltre: «Danilo Memoli Trio», concerto presso il centro di musica Unisono, ore 21.15. Rasai di Seren del Grappa: presentazione del libro «Il Piave mormorò 1917-1918» di Antonella Fornari. Libreria Quattro Sass, ore 21. Santa Giustina: «La Cina e la nuova via della seta: l’e- spansione del dragone cinese nel mondo e le nuove prospettive del commercio mondiale». Presenta il pro- fessor Ruggero Crovato. Centro Culturale, ore 20.30. Seren del Grappa: «Il mondo della birra in 5 passi: storia, stili e curiosità». Casel, ore 20.15. Info 3286824121. sabato 22 SETTEMBRE Belluno: decima edizione di «Favole al Balcone» percorso fantastico di ascolto di favole scelte, adattate e re- citate dai cantastorie di Belluno Città dei Bambini. Iscrizione ore 15 in Piazza dei Martiri, inizio percor- so ore 16 dal Balcone dell’Aci in Piazza dei Martiri. Belluno: «Spazio ai falsi» l’antiquario Emilio Piacentini e lo storico dell’arte Andrea M. Basana ci guideran- no nell’incredibile mercato dei falsi veneziani. Spa- zio900, Piazza San Giovanni Bosco, 17, ore 17. Belluno: «Teatro del cuore», corsi di teatro - lettura espressiva a cura di Roberto Faoro. Centro Convegni Giovanni XXIII, ore 18.30 per bambini e ragazzi e ore 19.30 per adulti. Info e preiscrizioni 3473164423. Belluno: «Cuore testa mani: il valore educativo dell’espe- rienza», convegno per genitori, insegnanti, educatori ed allenatori. Centro Convegni Giovanni XXIII, dalle ore 14.45 alle 19. Belluno: per la rassegna «Voci di settembre» presenta- zione del disco «Vite e bulloni», Simone Fagherazzi e Ruggero Burigo, chitarra ukelele e slide. Libreria «Le Due Zitelle», Piazza Piloni, 9, ore 18. Belluno: «ArtTre, aperitivi ad arte», «Bruno Milano» con- ferenza di Valentina Gregato, musiche di Arvo Part. Palazzo Fulcis, Musei civici di Belluno, ore 18.30. Agordo: «Attualità e forza del pensiero di Enrico Micheli. Gli elementi che hanno portato a un cambiamento nell’approccio all’autismo». Giornata di studi in sala Tamis con inizio alle ore 9. Agordo: presentazione del Diploma statale superiore di 5° livello Europeo «Green Manager per la gestione sostenibile dei cantieri». Auditorium «Antonio Fa- vretti» ore 10.30. Feltre: visita guidata notturna del Santuario dei San- ti Vittore e Corona. La visita sarà accompagnata dall’intervento musicale del nuovo coro diretto dal maestro Paolo De Giacometti. Ore 19.30. Feltre: « Incontro con Wu Ming 2» autore del libro «Il sentiero luminoso. Sul senso del camminare». Sala degli Stemmi, ore 17. Ingresso libero. Mas di Sedico: «Parole tra acqua e colore» mostra di ac- querelli di Rita Camillo. Inaugurazione presso la sede del centro anziani, ore 17. Mel: concerto di apertua dell’evento «Shieri Shalom - Canti di Pace». Palazzo delle Contesse, ore 18. Pieve d’Alpago: «Quando al paese mezogiorno sona» com- media in tre atti di Eugenio Ferdinando Palmieri. Sala convegni «Placido Fabris», ore 21. domenica 23 SETTEMBRE Feltre: «Vespri di San Vittore nella Basilica di San Marco» concerto a cura de «I Solisti della Cappella Marciana», direttore Marco Gemmani. Santuario Vittore e Corona ad Anzu di Feltre, ore 18. A seguire inaugurazione della Via Crucis in icone che l’artista Mercedes Fontanive dona al Santuario. Feltre: «Piazza Maggiore 150 anni dopo» concerto con la Banda Sociale di Pergine e la Banda Città di Feltre. Piazza Maggiore, ore 18. giovedì 27 SETTEMBRE Belluno: presentazione del libro «Pendolo» raccolta di racconti per bambini ed adulti di Nicola De Gol. Introduce Gaia Marfut. Libreria «Le Due Zitelle», Piazza Piloni, 9, ore 18.

grande studioso di storia e geografia delle Alpi La montagna piange Guichonnet È deceduto in Alta Savoia, premiato a Belluno nel 2003 col Sigillo di S. Martino

Ester Cason Angelini era andata a trovarlo pochi mesi fa ad Annemasse, nell’Alta Savoia, e lo aveva trovato piuttosto provato nel fisico e costretto a muoversi solo con il deambulatore, ma sempre lucidissimo nelle sue anali- si e pronto ad affascinarti col suo discorrere affabile e pacato. Ora è giunta la notizia che Paul Guichonnet, uno dei più grandi specialisti di storia e geografia del- le Alpi, è deceduto giovedì 13 ad Annemasse, la città dell’Alta Savoia dove aveva stabilito da tempo la sua residenza. L’8 giugno scorso aveva compiuto 98 anni e a comunicare il decesso è sta- to il nipote Paul Garcin, che parla perfettamente l’italia- no e che ha spiegato che le sue condizioni generali era- no bruscamente peggiorate lunedì scorso, imponendo il suo ricovero in ospedale in terapia intensiva per pro- blemi al cuore, ai reni e ai polmoni. Dopo la morte del- la prima moglie nel 2002, si era risposato nel 2004, ma non aveva figli. Nato nel 1920 a Megève, in vista delle grandiose cime del M. Bianco, Guichonnet è stato allievo di Raoul Blan- chard e a lungo professore all’Università di Ginevra, pubblicando decine di libri tradotti in tutte le lingue del mondo. Ha ricevuto decorazioni e premi impor- tanti, dalla Legion d’Onore francese all’Ordine al Me- rito della Repubblica italia- na, dal premio Gambrinus Mazzotti alla Plume d’Or, e i suoi libri più noti sono «Storia e civiltà delle Alpi» edito nel 1980 da Privat, e «Monte Bianco, conquista dell’immaginario», edito da La Fontaine nel 2002. Il 30 ottobre 2007 l’Uni- versità di Padova gli dedi- cò una giornata celebrati- va nella splendida cornice dell’Archivio Antico, i cui atti furono poi pubblicati in un volumetto («Paul Gui- chonnet e lo studio delle Al- pi») a cura di Ester Cason, che tratteggia la sua figura carismatica. Nell’introdu- zione Giuseppe Stellin sot- tolineava come non sia pos- sibile parlare di montagna alpina senza trattare temi che facciano riferimento diretto o indiretto a suoi scritti, sempre ispirati al- la volontà di unire popoli e saperi. Una visione della vita e della cultura che col- lima con le stesse motiva- zioni che caratterizzano la Fondazione Angelini e che hanno portato a un lungo le- game di collaborazione tra Belluno, Padova, Ginevra, Chambery, sede dell’Univer- sità della Savoia, e Annecy, sede dell’Académie Flori- montane. «Un fil rouge - ag- giungeva Stellin - che trae ragione dalla convinzione che il futuro della monta- gna è legato alla capacità di promuovere e favorire la cultura, nell’inscindibile

delle attività produttive e la ricchezza della storia antica nei suoi segni visibili e in- visibili». Pierpaolo Faggi poi ha de- finito lo studioso savoiardo «uomo ponte», in quanto ha saputo attingere alla storia e alla geografia per studiare l’uomo e l’ambiente, privile- giando l’analisi dei flussi e della relazioni piuttosto che la chiusura del mondo tra- dizionale alpino, fermo per molti ancor oggi agli stere- otipi delle foreste misteriose e dei pascoli bucolici. Gui- chonnet aderì alla Fonda- zione Angelini fin dalla na- scita della stessa nel 1991, prima suggerendo le linee guida per il suo Consiglio scientifico, poi accettando la nomina a membro dello stesso. Il 6 giugno 1992 fu lui a proporre il tema dell’a- nalisi delle trasformazioni del paesaggio alpino per il convegno primaverile della Fondazione, cui partecipò di persona con una dotta dissertazione. Poi nel 1996, insieme con G. B. Pellegri- ni per la parte linguistica, diresse il congresso di tre giorni su «Civiltà storiche e comunità culturali delle Alpi», che fece confluire a Belluno i maggiori studio- si delle Alpi sui temi della diversità nell’unità, delle lingue e culture alpine, del- le testimonianze di vita e di lavoro, con la partecipa- zione degli 8 Stati aderenti alla Convenzione delle Alpi (Atti editi da Regione Vene- to e Fondazione nel 1998). E sempre per suo impulso Andrea Angelini realizzò nel 2000 quella Rete Monta- gna che ha saputo presto af- fermarsi come collegamento fattivo tra centri di studio, club alpini e associazioni varie, coll’obiettivo di cono- scere e risolvere i problemi delle terre alte. Belluno, per ringraziarlo delle sue visite alla città e di averla fatta conoscere a livello interna- zionale, gli dedicò un conve- gno a Palazzo Crepadona il 6 giugno 2003 e gli riconob- be la cittadinanza onoraria col Sigillo di S. Martino. La motivazione ufficiale recita- va: «A Paul Guichonnet, che ha valorizzato nel mondo le civiltà alpine, basate sulla solidarietà e sul rispetto dell’ambiente e che ha fatto conoscere la nostra Belluno a livello internazionale». A illustrare significato e mo- tivazioni di quel riconosci- mento fu allora Roberto De Martin, presidente Genera- le del Cai dal 1992 al 1998 e successivamente del Club Arc Alpin, la federazione na- ta in Liechtenstein nel 1995 per salvaguardare gli inte- ressi comuni delle associa- zioni alpinistiche dell’arco alpino. Un programma at- tento alla tutela ambientale e alla cultura delle aree al- pine che continuerà ad avere a lungo in Paul Guichonnet e nei suoi scritti la sua pri- ma e più fidata scorta. Walter Musizza

LISTOLADE - Paul Guichonnet, a destra, in Val Corpassa con Andrea Angelini nel 1992.

rapporto tra formazione e ricerca scientifica che, con forti riscontri applicativi e significative ricadute sul territorio, sia capace di af- frontare le tematiche più

rilevanti, quali la difesa del suolo, la pianificazione territoriale su base ecolo- gica, gli assetti geologici e geomorfologici, lo sviluppo

filò ...sofando Nietzsche tra credere e sapere «Ci sono due diversi tipi di persone nel mondo, coloro che vogliono sapere, e coloro che vogliono credere» Lei. C’è tanta differenza tra sapere e credere? Lui. «Sapere» significa avere davanti qualcosa di cui tutti devono ammettere la visibilità. Lei. La tipica forma del «sapere» è dunque la scien- za, con tutti i suoi controlli sperimentali di teorie che hanno incidenza sulla realtà fisica. Ma si dice che c’è sempre la possibilità che una teoria venga messa in discussione da nuove osservazioni; e allora bisogna rivederle. Lui. In ogni caso, al di là di incertezze e prudenze sulla possibilità di rendere la scienza un sapere defini- tivo, ed esaustivo, cioè capace di rispondere a tutte le domande, resta il fatto che uno scienziato non giusti- ficherà mai la sua versione dei fatti naturali mediante un «sento che è così», «qualcosa dentro mi dice che le cose stanno in questo modo», «scommetto che questa è la verità sul fenomeno fisico che stiamo osservando». Lei. Quelle frasi sarebbero dunque tipiche del «crede- re», che, come nella sentenza di Nietzsche che abbiamo davanti, tende a opporsi al «sapere». Lui. Diciamo che sono una prima approssimazione. Il «credere» di cui possiamo scegliere di parlare - il credere in materia religiosa - non è analogo alle tante espressioni della vita quotidiana, come «credo di averlo dimenticato», «credo che sia in quell’armadio»: questo «credere» è presto dissolto dal «sapere», basta aprire l’armadio, basta esplorare il luogo in cui si crede di aver dimenticato qualcosa. Lei. Il «credere» in senso religioso non è invece dis- solto dal sapere, vero? Lui. Il «credere» è una conoscenza azzardata, ma che si mescola al sapere. Lei. Vuoi dire che il credente in senso religioso «sa» parecchie cose, vede la sua vita, la vita dei suoi simili in generale, ha cognizione delle testimonianze stori- che … Lui. Eccoci al punto: il credere è tipico della cono- scenza storica. Nessuno può giurare che nelle mente di un antico personaggio storico ci siano state queste o quelle idee o sensazioni. Può solo mettere insieme i pezzi del puzzle storico-biografico che lo riguardano. E arriva così a «credere» che le cose, nella mente di quel personaggio, siano andate così. Qualcosa del ge- nere alimenta l’autentico «credere» in senso religioso. Mettendo comunque in gioco, come nei cercatori del sapere, la voglia di conoscere.

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